domenica 27 novembre 2011

Depressione: il primo passo per la guarigione

Non si tratta del passo risolutivo, ma del punto da cui partire perchè il percorso terapeutico abbia successo.
Si tratta dell'accettazione del proprio stato di persona malata e bisognosa di cure.
Abbiamo appreso dalla società che le malattie mentali, ed in special modo depressione, ansia, attacchi di panico e similari, sono le malattie dei deboli, le malattie di coloro che non hanno sufficiente forza di volontà per reagire. 
In realtà far muro con la forza di volontà a questi malesseri non fa che alimentarli.
Provate a dire ad una persona con l'influenza di alzarsi in piedi e partecipare ad una maratona.
Ci sentiamo forse in colpa se siamo influenzati?
Ci vergognamo di questa debolezza di fronte a noi stessi?
No.
E allora accettiamo anche di poter avere altri limiti, altri punti deboli, perchè è da lì che verrà la nostra forza.
La verità è che è la società stessa che ha contribuito attivamente con la sua corsa a farci cadere e che oggi ci declassa come deboli.
Bene, allora io vi dico: ammettete a voi stessi di essere stati troppo forti per troppo tempo.
Ammettete a voi stessi di dovervi fermare per poter curare la vostra anima.
La depressione è il flagello dell'occidente perchè l'essere umano non è stato creato per vivere in solitudine, nè per vivere secondo ritmi imposti da uno stile di vita contro natura.
Fermatevi.
Abbandonatevi alla malattia, vivete secondo i limiti che essa vi impone.
Osservatela, non evitatela, questo è il solo modo per attraversarla.
Siete malati e avete il diritto di pretendere aiuto, di chiedere tempo, di ritrovare voi stessi.







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